Luciano Lama
Appearance

Luciano Lama (1921 – 1996) was an Italian trade unionist and politician, General Secretary of Italian General Confederation of Labour from 1970 to 1986.
Quotes
[edit]- [On the referendum on the sliding wage scale] As an activist, I signed, but I am opposed to the CGIL taking a position on the referendum. I do not feel that this is a contradiction.
- [Sul referendum sulla scala mobile] Come militante ho firmato, ma sono contrario a che la Cgil prenda posizione sul referendum. Non mi sento in contraddizione.
- As quoted in Lama: "Ho firmato ma non voglio che Cgil firmi, La Stampa (September 11, 1984)
- [Sul referendum sulla scala mobile] Come militante ho firmato, ma sono contrario a che la Cgil prenda posizione sul referendum. Non mi sento in contraddizione.
- On the Years of lead) Italy took a big risk during those years... the battle absorbed us completely. As a result, we were unable to see the rest with the necessary clarity.
- (Sugli anni di piombo) L'Italia in quegli anni ha rischiato grosso... la battaglia ci ha assorbito completamente. Così, non abbiamo visto con la chiarezza necessaria il resto.
- From Intervista sul mio partito. As quoted in Paul Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi, tr. it. Marcello Flores and Sandro Perini, Einaudi, 1989, p. 68. ISBN 8806160548
- (Sugli anni di piombo) L'Italia in quegli anni ha rischiato grosso... la battaglia ci ha assorbito completamente. Così, non abbiamo visto con la chiarezza necessaria il resto.
- Whether it makes us smile or irritates us, political satire encourages us to look inside ourselves and, more generally, at what is happening in society. [...] In any case, even an ungenerous and disrespectful attack is better than any kind of censorship. We can defend ourselves against the former, but not the latter.
- Sia quando fa sorridere, sia quando irrita, la satira politica, è uno stimolo per guardare dentro noi stessi e più in generale dentro quel che avviene nella società. [...] In ogni caso, anche l'attacco ingeneroso e irriguardoso è meglio di qualsiasi tipo di censura. Dal primo ci si può difendere, dalla seconda no.
- As quoted in I politici disegnano Forattini, La Stampa (February 5, 1983)
- Sia quando fa sorridere, sia quando irrita, la satira politica, è uno stimolo per guardare dentro noi stessi e più in generale dentro quel che avviene nella società. [...] In ogni caso, anche l'attacco ingeneroso e irriguardoso è meglio di qualsiasi tipo di censura. Dal primo ci si può difendere, dalla seconda no.
- [On the 1996 elections] I want to shout out here, from my bed, the simplest and most important lesson I have learned from my experience: never stop seeking solutions through agreement.
- [Sulle elezioni del 1996] Voglio gridare qui, dal mio letto, la più semplice e importante lezione che mi viene dalla mia esperienza; non smettere mai di cercare le soluzioni attraverso le intese.
- As quoted in Che dolore non votare, La Stampa (April 22, 1996)
- [Sulle elezioni del 1996] Voglio gridare qui, dal mio letto, la più semplice e importante lezione che mi viene dalla mia esperienza; non smettere mai di cercare le soluzioni attraverso le intese.
- (Speech delivered on 16 March 1978, during the general strike following the via Fani ambush) [...] But on this day of mourning, a dramatic moment in the life of our country, we must not allow ourselves to be overwhelmed by emotion. We must oppose inhuman violence with reason and a determined will not to bow to the blackmail of murderers, enemies of democracy and freedom in our country. There is talk of civil war. We have known such things, but in this case we are not faced with the struggle of one part, albeit small, of a people against another part. That is not the case. We are faced with a handful of professional terrorists who are attacking our institutions and our freedoms, we are faced with a small group of murderers who are attacking the institutions of Italian democracy; it is true, however, and we must take advantage of this circumstance to reflect on the reality that around this tiny band of ferocious criminals there is a certain layer of acquiescent, passive people who, if nothing else, are morally disengaged or even sympathise with the criminals, with the terrorists, or who stand by and watch. This is not the time to stand by and watch, friends in Rome. At this moment, in this trial, we cannot stand by passively in the face of the destruction that is being attempted against the institutions, democracy, freedom and fundamental values of civil coexistence that we have won through our struggle.
- (Discorso pronunciato il 16 marzo 1978, in occasione dello sciopero generale all'indomani dell'agguato di via Fani) [...] Ma in questo giorno che è un giorno di lutto, un momento drammatico nella vita del paese, in questo giorno il tumulto delle emozioni non deve dominarci, dobbiamo opporre alla violenza disumana la forma della ragione, la determinata volontà di non piegarci al ricatto degli assassini, dei nemici della democrazia e della libertà del nostro paese. Si parla di guerra civile. Noi ne abbiamo conosciute, ma in questo caso non siano di fronte alla lotta di una parte pur piccola di un popolo contro un’altra parte. Non è così. Siamo di fronte ad un pugno di professionisti del terrorismo che si accanisce contro le istituzioni e le libertà nostre, siamo di fronte ad un piccolo gruppo di assassini che attenta alle istituzioni della democrazia italiana; è vero però, è vero e dobbiamo approfittare di questa circostanza per riflettere su questa realtà , che attorno a questa minuscola banda feroce di criminali sta un certo strato di acquiescenti, di passivi, di persone che se non altro moralmente si disimpegnano o addirittura solidarizzano con i criminali, con i terroristi o che stanno a guardare. Non è questo tempo di stare a guardare, amici di Roma. Non si può essere in questo momento, in questa prova, non si può assistere passivamente di fronte allo strazio che si tenta di fare delle istituzioni, della democrazia, della libertà del nostro Paese, dei valori fondamentali della convivenza civile che abbiamo conquistato con la nostra lotta.
- As quoted in Il rapimento di Aldo Moro (March 16, 1978)
- (Discorso pronunciato il 16 marzo 1978, in occasione dello sciopero generale all'indomani dell'agguato di via Fani) [...] Ma in questo giorno che è un giorno di lutto, un momento drammatico nella vita del paese, in questo giorno il tumulto delle emozioni non deve dominarci, dobbiamo opporre alla violenza disumana la forma della ragione, la determinata volontà di non piegarci al ricatto degli assassini, dei nemici della democrazia e della libertà del nostro paese. Si parla di guerra civile. Noi ne abbiamo conosciute, ma in questo caso non siano di fronte alla lotta di una parte pur piccola di un popolo contro un’altra parte. Non è così. Siamo di fronte ad un pugno di professionisti del terrorismo che si accanisce contro le istituzioni e le libertà nostre, siamo di fronte ad un piccolo gruppo di assassini che attenta alle istituzioni della democrazia italiana; è vero però, è vero e dobbiamo approfittare di questa circostanza per riflettere su questa realtà , che attorno a questa minuscola banda feroce di criminali sta un certo strato di acquiescenti, di passivi, di persone che se non altro moralmente si disimpegnano o addirittura solidarizzano con i criminali, con i terroristi o che stanno a guardare. Non è questo tempo di stare a guardare, amici di Roma. Non si può essere in questo momento, in questa prova, non si può assistere passivamente di fronte allo strazio che si tenta di fare delle istituzioni, della democrazia, della libertà del nostro Paese, dei valori fondamentali della convivenza civile che abbiamo conquistato con la nostra lotta.
Io, il Pci e il nuovo riformismo
[edit]- from an interview of Salvatore Gatti, L'Espresso (December 16, 1984)
- Natta is not Berlinguer, as is only right. I appreciate him for his idea of a secular, non-dogmatic character, free from party schemes and sacred cows.
- We will never again accept standing on the sidelines: parties exist to gain power.
- For me, the country is ready for an alternative based on an alliance of left-wing, reformist and progressive forces.
- I initially gave credit to De Mita's intention to change the Christian Democrats, but the party is stronger than him.
- On the part of the trade union movement, there has been little sensitivity to the processes of innovation in the face of restructuring and new technologies.
- Natta non è Berlinguer, com'è giusto che sia. Io lo apprezzo per la sua idea del carattere laico, non dogmatico, privo di schemi e di sacralità del partito.
- Non accetteremo mai più di stare al guado: i partiti esistono per andare al potere.
- Per me, il paese è maturo per l'alternativa basata sull'alleanza delle forze di sinistra, riformatrici e progressiste.
- Ho dato inizialmente credito all'intenzione di De Mita di cambiare la Dc, ma quest'ultima è più forte di lui.
- Da parte del movimento sindacale, c'è stata scarsa sensibilità intorno ai processi di innovazione, di fronte alle ristrutturazioni e alle nuove tecnologie.
Quotes about
[edit]- He was terrified of divisions within the union. And he theorised autonomy from political parties. Now that political parties no longer exist, this may seem like a dated discussion, but it is not.
- Aveva il terrore delle divisioni nel sindacato. E teorizzava l'autonomia dai partiti. Oggi che i partiti non ci sono più può sembrare una discussione datata ma non lo è.
- From an interview of Paolo Griseri, Benvenuto: "La Cgil di Lama sul Jobs Act avrebbe trattato allo stremo", Repubblica.it (May 31, 2016)
- Aveva il terrore delle divisioni nel sindacato. E teorizzava l'autonomia dai partiti. Oggi che i partiti non ci sono più può sembrare una discussione datata ma non lo è.
- (About the entry of Italy in the European Union) Who can forget ‘the line of sacrifice’? I have always thought that it was more disastrous for the movement than the historic compromise itself. It was suicide. Lama may not admit it, but that was a gift that Confindustria could not even have dreamed of.
- Chi se la scorda "la linea dei sacrifici". Ho sempre pensato che sia stata più disastrosa per il movimento dello stesso compromesso storico. Un suicidio. Lama può non dirselo, ma quello fu un regalo che la Confindustria neppure si sognava.
- Mario Moretti, Brigate rosse: Una storia italiana, interview of Carla Mosca and Rossana Rossanda, Anabasi, Milano, 1994. ISBN 88-417-6003-6, p. 148.
- Chi se la scorda "la linea dei sacrifici". Ho sempre pensato che sia stata più disastrosa per il movimento dello stesso compromesso storico. Un suicidio. Lama può non dirselo, ma quello fu un regalo che la Confindustria neppure si sognava.
- The talented and loyal communist secretary of the CGIL trade union, Luciano Lama, made a mistake when he tried to enter the University of Rome protected by his security detail on 17 February 1977, which inevitably looked like a foreign invasion. But it was not the extreme slogans of madness and violence shouted at him by the Roman Autonomists that defeated him. What defeated him, proving beyond doubt that he was the wrong man in the wrong place, was the slogan scrawled on the university walls by the metropolitan Indians: ‘The Lamas belong in Tibet’. It was not force that forced Lama to give up, but irony.
- Il bravo e leale segretario comunista della Cgil, Luciano Lama, sbagliò a voler entrare all'Università di Roma protetto dal suo servizio d'ordine, quel 17 febbraio 1977, ciò che non poteva non avere l'aria di un'invasione straniera. Ma a sconfiggerlo, non furono le parole d'ordine estreme di demenza e di violenza che gli ringhiarono contro quelli dell'Autonomia romana. A sconfiggerlo, a fare da dimostrazione lampante che lui era l'uomo sbagliato nel posto sbagliato, sarà l'iscrizione che sui muri dell'università avevano tracciato gli indiani metropolitani: «I Lama stanno nel Tibet». Non la forza aveva costretto Lama a cedere il campo, ma l'ironia.
- Giampiero Mughini, Il grande disordine. I nostri indimenticabili anni Settanta, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1998. ISBN 88-04-43254-3, cap, VII p. 216
- Il bravo e leale segretario comunista della Cgil, Luciano Lama, sbagliò a voler entrare all'Università di Roma protetto dal suo servizio d'ordine, quel 17 febbraio 1977, ciò che non poteva non avere l'aria di un'invasione straniera. Ma a sconfiggerlo, non furono le parole d'ordine estreme di demenza e di violenza che gli ringhiarono contro quelli dell'Autonomia romana. A sconfiggerlo, a fare da dimostrazione lampante che lui era l'uomo sbagliato nel posto sbagliato, sarà l'iscrizione che sui muri dell'università avevano tracciato gli indiani metropolitani: «I Lama stanno nel Tibet». Non la forza aveva costretto Lama a cedere il campo, ma l'ironia.
- Luciano Lama was secretary general of the CGIL trade union at a time when terrorism was a particularly aggressive cancer in Italian society. He had the merit and great courage – together with others – to take the CGIL against political violence and terrorism. He was a true moral authority in this country, a role that – ungenerously – was not fully recognised.
- Luciano Lama è stato segretario generale della Cgil in una fase in cui il terrorismo era un cancro di questa società, particolarmente aggressivo. Ebbe il merito e il grande coraggio – insieme ad altri – di schierare la Cgil contro la violenza politica e il terrorismo. Fu un'autorità morale vera di questo paese, un ruolo che – ingenerosamente – non gli fu pienamente riconosciuto.
- From an interview of Roberto Giovannini to Sergio Cofferati, Cofferati: «Contro di noi accuse inaccettabili», La Stampa (March 22, 2002), p. 7
- Luciano Lama è stato segretario generale della Cgil in una fase in cui il terrorismo era un cancro di questa società, particolarmente aggressivo. Ebbe il merito e il grande coraggio – insieme ad altri – di schierare la Cgil contro la violenza politica e il terrorismo. Fu un'autorità morale vera di questo paese, un ruolo che – ingenerosamente – non gli fu pienamente riconosciuto.
- Luciano Lama had a great mentor in Di Vittorio: accompanying him on his numerous trips, he got to know the reality of southern Italy and understood the importance of direct contact with the masses.
- Luciano Lama ebbe in Di Vittorio un grandissimo maestro: accompagnandolo nei suoi numerosi viaggi conobbe la realtà del Mezzogiorno e comprese l'importanza del contatto diretto con le masse.
- For Luciano Lama, negotiation was at the heart of the trade unionist's job. Sometimes Carniti, then general secretary of the CISL, and I were more inclined to break off negotiations. He would say to us: ‘Breaking off is easy, rebuilding is much more complicated. We must always negotiate. Even if an entrepreneur comes to you and offers you your wife in exchange, as a trade unionist, you must reply: let's discuss it’. A paradox, of course.
- Per Luciano Lama la trattativa era il cuore del mestiere del sindacalista. Qualche volta io e Carniti, allora segretario generale della Cisl, eravamo più propensi a rompere. Lui ci diceva: "Rompere è facile, ricostruire molto più complicato. Noi dobbiamo trattare sempre. Anche se un imprenditore viene a proporti in cambio di andare con tua moglie tu, da sindacalista, devi rispondergli: discutiamone". Un paradosso, naturalmente.
- From an interview of Paolo Griseri, Benvenuto: "La Cgil di Lama sul Jobs Act avrebbe trattato allo stremo", Repubblica.it (May 31, 2016)
- Per Luciano Lama la trattativa era il cuore del mestiere del sindacalista. Qualche volta io e Carniti, allora segretario generale della Cisl, eravamo più propensi a rompere. Lui ci diceva: "Rompere è facile, ricostruire molto più complicato. Noi dobbiamo trattare sempre. Anche se un imprenditore viene a proporti in cambio di andare con tua moglie tu, da sindacalista, devi rispondergli: discutiamone". Un paradosso, naturalmente.
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