Aleksej Maksimovič Kaledin

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Il generale russo Aleksej Maksimovič Kaledin

Aleksej Maksimovič Kaledin (1861 – 1918), generale russo.

Citazioni su Aleksej Maksimovič Kaledin[modifica]

Varvàra Dolgorouki[modifica]

  • Anche la morte dell'Atamano Kaledìn [...] fu del tutto eccezionale. Il suo periodo in carica come Atamano eletto dai cosacchi del Don si avvicinava alla fine e i bolscevichi accerchiavano sempre più strettamente Novotcherkàsk. [...] Vivo non si sarebbe arreso. Non avrebbe rinunciato al dovere che, come soldato, gli era sacro. Vide una sola via d'uscita e quella decise di seguire.
  • Prima dei grandi combattimenti i soldati russi usavano, per poco che fosse possibile, indossare camicie pulite affinché in caso di morte i loro corpi fossero pronti per la sepoltura. Da soldato qual era, Kaledìn si cambiò la biancheria e andò in cerca di sua moglie che attraverso la porta vide occupata in una conversazione su questioni di beneficienza. Senza farsi scorgere, da lontano, le mandò con un bacio un ultimo silenzioso saluto. Tornato nella sua stanza si sparò un colpo di rivoltella ed ebbe ancora la straordinaria dignità di sdraiarsi sul letto con le mani incrociate sul petto, incrociate nella sua fede profonda, incrociate per la sepoltura. Un gesto perfettamente appropriato all'uomo.
  • Quando andai a prendere il tè da lui e conobbi sua moglie, una svizzera, il generale Kalèdin mi raccontò con semplicità una storia commovente. Durante la guerra, era sul punto di prendere una seria decisione, ma esitava, non volendo esporre inutilmente i suoi uomini lanciandoli all'attacco. In quel momento ricevette da sua moglie un telegramma, non importante ma che finiva con le parole «Dio ti benedica». Mi disse che leggendo quelle tre parole, si sentì illuminato, capì subito quel che dovesse decidere, diede i suoi ordini e riportò un'importante vittoria.

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