Alessandra Celletti (pianista)

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Alessandra Celletti

Alessandra Celletti (1966 – vivente), pianista e compositrice italiana.

Citazioni di Alessandra Celletti[modifica]

  • È sempre difficile fare previsioni su cosa accadrà in uno spettacolo dal vivo. Ci sono ogni volta elementi imponderabili che entrano in gioco ed è questo il bello di stare su un palco.[1]
  • [Su John Cage] Il suo rivoluzionario spartito 4'33'' (dallo stesso Cage definita la sua opera migliore) non è solo una dimostrazione del suo umorismo raffinato, ma anche della profondità e della audacia della sua poetica. Un pianista entra in scena con indosso il suo abito da concerto; si siede al pianoforte e per 4 minuti e 33 secondi resta fermo, in ascolto dei rumori di fondo della sala. Il silenzio, qui, su questa terra, non esiste e l'esecuzione del "non suono" si riempie di contenuti e di poesia ed anche del coraggio del "non detto".[2]
  • Vedo un mondo in difficoltà, molta sofferenza e confusione, ma vedo anche tante persone che hanno il grande desiderio di trasformare tutto questo e penso che bisognerebbe ripartire da qui con coraggio, senso di responsabilità, ma anche un po' di leggerezza.[1]

Da 100 punti e polveri d'oro

Intervista di Massimo Marchini, OndaRock.com

  • Satie è il mio autore del cuore. Mi interessa e mi affascina la sua essenzialità, la sua profondità leggera.
  • Il periodo del conservatorio è stato molto faticoso e pieno di contraddizioni che ho superato solo dopo il diploma, quando ho incontrato Vera Gobbi Belcredi, un'insegnante speciale, che ha saputo conciliare le regole e la disciplina, che lo studio di uno strumento richiede, con il mio animo ribelle. 
  • [Sul disco The Golden Fly] Immagina una mosca, un piccolo insetto brutto e fastidioso che improvvisamente diventa d'oro. Una magia minima ma importante che dà il via a un volo dorato e leggero sui tasti del pianoforte. Questo è tutto.

Da Giustizia: intervista ad Alessandra Celletti, la pianista che suona per gli ergastolani

Intervista di Nicoletta Pasqualini, Ristretti Orizzonti, 23 agosto 2014

  • Mi piacerebbe che per una volta fossero ad ascoltarmi i buoni e i cattivi. Penso che la musica possa far cadere tutte le barriere ed essere un prezioso strumento per sostenere delle battaglie di civiltà.
  • [...] mi piace suonare qualsiasi pianoforte, anche il più malandato. Così come mi piace dialogare con ogni essere umano.
  • Il bello della musica è che ti lascia questo punto interrogativo, questo mistero che ognuno di noi ha. Uno suona e non sa né quello che viene fuori né quello che è. Questo mondo onirico rimane lì, sospeso, come questo mondo in cui viviamo che è un po' terreno e un po' celeste.
  • Al di là di tutte le metafore, è bella la sensazione di stare sospesa per aria, per me è una questione fisica. Questa passione prende vita quasi ogni notte. Ho cercato di raccontare questa sensazione, il sogno di un volo.

Citazioni su Alessandra Celletti[modifica]

  • Conosco bene le composizioni di Alessandra Celletti, questa bella pianista che, quando si siede al piano brilla di una luce che la rende ancora più bella. Lei mi ha raccontato del suo progetto un po' pazzo, ma emozionante e originale: portare la musica in lungo e in largo e sedurre le persone lungo i chilometri. Ed io la immagino, seduta al suo pianoforte, a bordo di un grande camion, avvolta dalla luce del tramonto, mentre le stelle lassù cominciano a disegnare il cielo blu marino; lei si lascia andare alle melodie più dolci, come un'immagine sognata di un film di Fellini. (Patrice Leconte)
  • Si sembra anche a me così ma c'è di più. Un'intensa e profonda amicizia con Alessandra e il mutuo rispetto e stima per i lavori di solista sia come compositrice che musicista interprete. Un simile gusto per la cultura, perfino un senso dell'humor simile, ma anche gusti simili in cucina, nel gusto, nelle cose da bere...Il fatto che io sia un po' calvo e lei abbia tutti quei capelli ricci ci rende diversamente interessanti sul palco (ride,ndr), io sono alto e lei così piccolina, io ho delle manone che sembrano dei badili e lei quelle maninida bambina con cui è capace di dinamiche sul piano così virili e forti. Poi i suoi abiti buffi e strambi, il suo sorriso, il suo essere così profonda intellettualmente e al tempo così innocente e fanciullesca. Lei è come un pierrot e io il dott. Faust. (Hans-Joachim Roedelius)

Note[modifica]

  1. a b Da un'intervista di Michela Buono, il Nuovo Berlinese, 22 luglio 2016
  2. Citato nell'interno della rivista diaforia n. 8, 10 aprile 2012

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