Alfredo Rocco

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Alfredo Rocco (1925)

Alfredo Rocco (1875 – 1935), politico e giurista italiano.

Citazioni di Alfredo Rocco[modifica]

  • [A proposito del reato di falso in bilancio] La straordinaria mitezza del codice (quello del 1882 che veniva abbandonato, ndr) non trova spiegazione che nella concezione nettamente individualistica che ne informa le disposizioni. Questa concezione non fa vedere, in materia di società, oltre la cerchia più o meno ristretta dei singoli individui, azionisti e creditori, e negli abusi... commessi dai dirigenti non sa ravvisare se non i fatti i quali incidono esclusivamente su interessi privati... questi fatti si presentano come gravemente lesivi dell'economia pubblica, in quanto, facendo venir meno la fiducia del Paese sull'attività delle società commerciali, scuotono uno dei cardini fondamentali su cui poggia la struttura economica del Paese. (dalla relazione alla legge del 1930 con cui si approvava il nuovo codice penale; citato in Bruno Tinti, Toghe rotte, p. 130)
  • Mussolini va sempre avanti, ma non in linea retta. Va avanti a zig-zag, dando ai più opposti, successivamente, l'impressione di avvicinarsi a loro; e invece fa la sua strada.[1]

Citazioni su Alfredo Rocco[modifica]

  • Secondo Rocco lo Stato è l'unica forma possibile di organizzazione della nazione, da lui concepita a sua volta come unica forma naturale di società umana in perpetua lotta con le altre nazioni. Tutta la società civile deve pertanto essere assorbita e regolata dallo Stato, unica forza capace di dominare i conflitti tra le classi, i ceti, le categorie produttive, i gruppi sociali. I sindacati, le associazioni di ogni genere e lo stesso partito fascista dovevano quindi divenire organi dello Stato ed essere guidati da questo alla realizzazione dei fini generali della nazione, cioè alla sempre maggiore potenza di questa. (Giorgio Candeloro)
  • Succedo a due indimenticabili amici – per nominare soltanto gli ultimi che onorarono questo seggio – ad Enrico De Nicola ed Alfredo Rocco, che sono il vanto della terra dove io nacqui, e che qui, a questo posto, diedero prova costante di rettitudine politica, di acume giuridico, di fervida operosità. Ad essi mando il memore saluto dell'Assemblea, orgoglioso, se mi sarà possibile, di seguirne l'esempio. (Antonio Casertano)

Note[modifica]

  1. Citato in Denis Mack Smith, Mussolini, traduzione di Giovanni Ferrara Degli Uberti, Rizzoli Editore, Milano, 1981, p. 261.

Bibliografia[modifica]

Altri progetti[modifica]