Augusto Majani

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Augusto Majani, caricatura di Giosuè Carducci (1903)

Augusto Majani (1867 – 1959), pittore e illustratore italiano.

Citazioni di Augusto Majani[modifica]

  • Bologna la dotta per modo di dire e la grassa per modo di fare, è sempre stata la città più adatta per lo sviluppo de' miei istinti caricaturistici. Gli scherzi, le arguzie o anche le satire dei bolognesi hanno un sapore speciale, il sapore delle tagliatelle asciutte, dei tortellini e della mortadella; vale a dire sono i frutti di menti sane in corpi sani. Il fiele ed il veleno non entrano e non escono che raramente da bocche bolognesi; ma sol quel tanto di malizietta e di mordacità senza delle quali la satira non esisterebbe più. Tale l'ambiente ove nacque ed è cresciuto il mio umorismo, alla scuola di un vero maestro, il nominato Antonio Fiacchi, l'indimenticabile Sgnér Pirèin [...].[1]

Citazioni su Augusto Majani[modifica]

  • Nella sua caricatura l'alterazione dei segni caratteristici passa in seconda linea, diventa a volte un semplice accessorio, a volte anche non vi entra che di sfuggita. Ciò che regna di solito nella caricatura del Maiani è l'allegoria, ossia il tratto caratteristico morale della persona caricaturata. La caricatura per la caricatura non ha valore per lui, o ne ha ben poco: perché abbia ragione di essere, deve dir qualche cosa, parlare alla mente di chi la osserva. (Luigi Rasi)
  • Pittore de' più egregi per la sobrietà del colorito, la castigatezza della forma e la elevatezza del concetto, prendendo a volte a pretesto gli antichi dei della Grecia, a volte gli antichi rapsodi, ch'egli traduce nelle notti stellate dei monti della sua Emilia, e avvolge di un sentimento soavissimo di poesia pastorale, specchio dell'anima sua buona, anche nella sua satira più mordace sa trasfondere quel non so che di riposato che fa pensare e ridere dolcemente. Non mai vedrete il lui la scapigliatura: non la capisce, non la sente; forse non la conosce neppure. (Luigi Rasi)

Note[modifica]

  1. Citato in Luigi Rasi, La caricatura e i comici italiani, R. Bemporad e Figlio, Firenze, 1907, pp. 177-178.

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