Ceramica

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Manufatto in ceramica del XVI secolo

Citazioni sulla ceramica e sui ceramisti.

  • Dovrei capirne qualcosa, ormai, nevvero? di quella grazia e di quelle forme, tratte dal fango e modellate in modo che trascendano questo orrendo luogo dove noi ci affanniamo, in attesa di morire. Argilla estratta dalla terra, mischiata con acqua, sabbia, pietra e cenere d'ossa; impastata, accarezzata e modellata da mani pazienti; cotta al forno e utilizzata, per alleviare la nostra sorte, per dare comodità e un po' di eleganza alla nostra necessità di mangiare, di bere, di lavarci, di defecare; o messa là semplicemente per esser ammirata, come la musica, per la nostra dignità e per il nostro piacere; e, al pari della nostra carne, condannata alla fine a perire, ad andare in frantumi, a finire fra i rifiuti, a tornare nella terra donde provenne. Cos'altro è più emblematico della natura umana e manifesta meglio, dal finito, l'infinito? (Richard Adams)
  • Secondo me, come il fervore di Bach non prendeva direttamente d'assalto le emozioni intime dei suoi ascoltatori, accostandosi a esse, piuttosto, sul terreno (per lui) universale della Fede cristiana e delle sacre Scritture, così l'eccitazione emotiva stimolata dai ceramisti con le loro forme, i loro smalti, le loro decorazioni, era tenuta, con decenza e sobrietà, a distanza dall'utilitarismo del loro lavoro, dalla necessaria concentrazione sugli aspetti pratici dell'artigianato e, infine, dal puro e semplice fatto che essi appartenevano a un'età in cui non era compito dei loro pari – anche qualora fossero degli innovatori – dare disturbo e scandalizzare, ma, al contrario, porre in risalto e illeggiadrire l'accettato ordinamento della vita. Inoltre essi avevano, e conservavano, un fascino particolare: quello delle loro stesse imperfezioni. Mi ha sempre deliziato il provincialismo di Felix Pratt, Obadiah Sherratt e compagnia bella. È dalla loro stessa ingenuità e maldestrezza che scaturisce il loro pregio. Non esemplano forse, costoro, l'essenza stessa della condizione umana: rimestare nel fango per guadagnarsi il pane creando qualcosa di attraente a un prezzo che la gente comune può permettersi? (Richard Adams)

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