Cerbero

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Cerbero illustrato da Gustave Doré

Citazioni su Cerbero.

  • Cerbero, il gran vermo, come quel cane abbaiando agogna, e si quieta dopo aver morso il pasto, cotal si fecero le facce lorde de lo demonio Cerbero, il cui ulular le anime scuote. (Dante's Inferno)
  • Cerbero (nome proprio m.). Il cane da guardia dell'Ade che aveva il compito di sorvegliare l'entrata non si sa bene contro chi o che cosa. Tutti quanti prima o poi dovevano andarci e nessuno ha mai cercato di portarsi via la porta di ingresso. È noto che Cerbero aveva tre teste e alcuni poeti gliene hanno attribuito addirittura un centinaio. (Ambrose Bierce)
  • Ma le sue frenesie di cane che trema e digrigna arrapato dalla golosità (non avea membro che tenesse fermo) lo rendono anche un po' ridicolo, e sanzionano in eterno la sua promiscuità con i dannati che graffia e trincia, dannato anche lui, cagnaccio antropoide su un pattume di uomini che urlano come cani, demonio da almanacco popolare, viscido e truce. Né, francamente, le sue funzioni di trinciacarni hanno più molto di inappellabile e di sacro... (Vittorio Sermonti)
  • Qual è quel cane ch'abbaiando agogna, | e si racqueta poi che 'l pasto morde, | ché solo a divorarlo intende e pugna, | cotai si fecer quelle facce lorde | de lo demonio Cerbero, che 'ntrona | l'anime sì, ch'esser vorrebber sorde. (Dante Alighieri, Divina Commedia)
  • Se il Cerbero del mito classico è fratello dell'Idra, questo [della Divina Commedia] è un cugino declassato delle Arpie. Anche lui terrorizza con lo schifo che fa. (Vittorio Sermonti)

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