Daniele Conti

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Daniele Conti nel 2012

Daniele Conti (1979 – vivente), dirigente sportivo ed ex calciatore italiano.

Citazioni di Daniele Conti[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • La mia Nazionale è il Cagliari. Sono troppo legato a questi colori e a questa terra.[1]

Calcio. Conti, addio con un rimpianto: "Non essere riuscito a evitare la retrocessione"

Dalla lettera di saluto ai tifosi del Cagliari pubblicata sull'Unione Sarda; citato in notizie.tiscali.it, 1º giugno 2015.

  • Ho deciso di terminare qui la mia avventura con il Cagliari perché, pur sentendomi ancora un calciatore fisicamente integro, ho avuto il dubbio di non essere più in grado di garantire, come ho fatto sinora, quella dedizione mentale, nel senso più ampio del termine, che questa maglia merita a prescindere dall'importanza di una partita e dalla categoria. Una scelta sofferta, la più sofferta, maturata sei mesi fa. Purtroppo vado via con un rimpianto che mi stritola ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo. Non essere riuscito ad aiutare la squadra a evitare la retrocessione è un peccato che non mi perdonerò mai e rende questo momento ancora più amaro.
  • Avevo già conosciuto la Sardegna in vacanza, ma solo vivendola mi sono reso conto quanto sia speciale questa terra nella quale mi rispecchio ogni giorno di più. Inizialmente chiusa e diffidente, poi ti accoglie a braccia aperte e ti fa sentire a casa con rispetto e semplicità. Poi ancora i colori, i profumi, il clima, l'affetto che mi travolge dal primo mattino quando accompagno i miei figli a scuola sino alla sera, al rientro dall'allenamento.
  • Mi mancheranno, invece, i brividi che provavo ogni volta che indossavo la maglia del Cagliari prima di entrare in campo. E mi mancheranno loro, i tifosi, la carica, l'incitamento. In questi anni ho potuto toccare con mano la passione incondizionata dei ragazzi della Nord. Ci hanno seguito e sostenuto anche nei momenti più bui, persino durante il nostro "esilio" a Trieste. Li ho visti piangere per le sconfitte e gioire per le vittorie. Un'emozione dietro l'altra. E quando ho sentito la curva dedicarmi quel coro, lo ammetto, mi tremavano le gambe. Un gesto semplice e spontaneo, ma so che per loro ha un grandissimo valore. Ebbene, lo ha anche per me.
  • Ho il Cagliari tatuato sulla spalla e nel cuore e anche se volessi non potrei mai levarmi di dosso questi colori. E vedere i miei figli indossare quella maglia nelle giovanili rossoblù mi rende felice, un bambino come loro.D'ora in poi non sarà più la stessa cosa. Ogni tanto, magari, per consolarmi rivivrò i miei gol ascoltando le radiocronache di Vittorio Sanna. Magari da solo, perché so già che mi verrà da piangere. Anche se poi, più che i gol, il record di presenze o la fascia da capitano (che per me rappresentano comunque un onore immenso), spero che la gente ricordi soprattutto il mio amore incondizionato per questa maglia e per questa terra. Ho dato tutto me stesso per il Cagliari e il Cagliari ha trasformato la mia vita in un sogno.

Citazioni su Daniele Conti[modifica]

Bruno Conti[modifica]

  • Mi capita spesso di ripensare a quella mattina in cui mi chiamò il direttore sportivo della Roma Franco Baldini per comunicarmi la tua cessione al Cagliari. Proprio in Sardegna, pensai, la terra in cui io e tua madre ci eravamo innamorati nell'estate dell'82. Ero felicissimo, anch'io poi mi sono dovuto fare le ossa al Genoa prima di giocarmela nella Roma. Quindici anni dopo è andata in tutt'altro modo. Una storia diversa, forse più bella, di sicuro speciale. Hai fatto una scelta importante, la più difficile, ma alla fine hai vinto tu.
  • Ricordo i primi momenti al Cagliari, l'esordio, i sogni, le difficoltà. Per anni ti sei portato sulle spalle quel cognome pesantissimo, ingombrante. Soffrivo quando la gente ti paragonava a me, non era giusto. Col tempo però, hai zittito tutti, poi li hai conquistati sul campo. Col talento, con la forza, col carattere. E in questo sì, siamo uguali.
  • Oltre ad aver onorato il nostro sangue in campo hai portato avanti, grazie anche a tua moglie Valeria, i valori della nostra famiglia in una società complicata, problematica e superficiale, come faceva tuo nonno Andrea, muratore e padre di sette figli. E per questo, figlio mio, non smetteremo mai di ringraziarti.

Note[modifica]

  1. Da un'intervista dopo la partita Cagliari-Siena, in riferimento alle mancate convocazioni in nazionale; citato in Cagliari-Siena: le interviste dei rossoblu, soccermagazine.it, 1º novembre 2012.

Voci correlate[modifica]

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