Diabolik

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Diabolik

Fumetto

Immagine Graffiti in Rome - Quarticciolo 02.JPG.
Titolo originale

Diabolik

Lingua originale italiano
Paese Italia
Genere Giallo
Autore Angela Giussani e Luciana Giussani
Editore Astorina
Pubblicazione 1962 - in corso

Diabolik, fumetto creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani nel 1962, pubblicato dalla casa editrice Astorina.

Frasi[modifica]

  • Sì... sì... lo so. Non cambia nulla. È che mi ero abituato a rubare i miliardi. (Diabolik, da Clerville in Eurolandia)
  • Il giorno che Diabolik deciderà di uccidermi, nessuno potrà venirmi in aiuto. Saremo io e lui da soli. (Ginko, da Atroce vendetta, 1963)
  • Nessuna cosa al mondo potrebbe darmi l'esaltazione che mi dà l'idea di combattere contro il mondo intero... (Diabolik, da L'assassino dai 1000 volti, 1964)
  • In questi pochi istanti ho visto balenare nei tuoi meravigliosi occhi verdi la perfidia e la dolcezza. (Diabolik, da L'arresto di Diabolik, 1963)
  • Diabolik è il più grande criminale di tutti i tempi, ma anche il più grande innamorato. (Diabolik, da La rivale di Eva)
  • [Gettando la maschera che ha appena usato.] Addio professor Grimm. Hai fatto un magnifico lavoro. Diabolik ti ringrazia. (Diabolik nella sua primissima apparizione, da Il Re del terrore, novembre 1962)
  • Pensavate davvero di potermi attaccare e sopravvivere? (Diabolik, da La notte degli agguati, aprile 2010)
  • Ditemi, colonnello, pensate ancora di potermi piegare? (Diabolik, da Vuoto di memoria, settembre 2001)
  • Io sono un assassino Eva. Se mi serve uccido. E la cosa mi lascia del tutto indifferente. (Diabolik, da L'isola degli uomini perduti, aprile 2005)
  • Hai paura, vero? Tanta quanta ne aveva Sara quando la picchiavi? Brutta cosa la paura... Non si può vivere con la paura... Tua moglie infatti si è uccisa. Per colpa tua. Ma questa è la sua vendetta. Noi non saremmo qui senza l'aiuto di Sara. (Eva, da "Un uomo violento", maggio 2012)
  • Capii che mia madre si era sbagliata. Gli uomini non erano tutti uguali. E quell'uomo, di sicuro, era diverso da chiunque altro. (Eva Kant, da "L'arresto di Diabolik: il Remake", Il Grande Diabolik, aprile 2012)
  • Oh, Ginko! Dentro di me ho sentito che non eri tu... Anche se la somiglianza era perfetta, quel criminale non poteva ingannare il mio cuore! (Altea, da "Ore d'angoscia", seconda serie 1965)
  • Sembrava che Diabolik non dovesse mai abbandonarla, invece pur di riuscire a scappare l'ha lasciata in mano nostra. (Poliziotto, da "La miniera di diamanti", seconda serie 1965)
  • Ginko questa volta mi aveva teso una trappola perfetta! Se non ci fosse stato quel gatto che faceva le fusa non mi sarei mai accorto che la polizia mi aspettava! E a quest'ora sarei in carcere in attesa della condanna a morte! (Diabolik, da "Atroce vendetta", 1963)
  • Io avrei voluto che tu fossi giustiziato immediatamente, ma ci sono delle pratiche burocratiche e legali che rallentano la tua esecuzione... Sfortunatamente. (Ginko da "L'ombra della ghigliottina", marzo 1972)
  • La morte sa aspettare (Diabolik, da "Ricatto di sangue", giugno 1970)

Dialoghi[modifica]

  • Cronista: Per poter cambiare ingenti somme di vecchie banconote (si parla di euro) sarà necessario produrre tutta la documentazione che ne giustifichi il possesso legale.
    Eva Kant: Hai capito adesso?
    Diabolik: Maledizione! Anche pensando di falsificare tutte le carte, impiegherei mesi solo per capire come funziona il sistema fiscale di Clerville. Sai, con una condanna a morte, essere in regola con le tasse è l'ultimo dei miei problemi. (da Clerville in Eurolandia, 2002)
  • Eva Kant: Amore, ho una sorpresa per te.
    Diabolik: Carino, cos'è?
    Eva Kant: Un Euroconvertitore. Serve per calcolare rapidamente i passaggi dalla vecchia moneta all'Euro, o viceversa. Comodo, veloce, facile da usare...
    Diabolik: Eva, che pensiero gentile! Come hai fatto ad intuire che ne avevo bisogno?
    Eva Kant: Ho visto la mancia che hai lasciato alle due guardie, amore. (da Clerville in Eurolandia)
  • Marchesa Eleonora deSemily: Io non credo che un uomo possa arrivare a tanto. Sarebbe l'incarnazione del demonio.
    Gustavo Garian: Infatti lo chiamano Diabolik!. (da Il Re del Terrore, 1962)
  • Ginko: Questo è il momento della verità. Diabolik, CHI SEI?
    Diabolik: Non so chi sono! (da Diabolik, chi sei?, 1968)
  • Diabolik: Tu sei la prima donna che sa che questo è il vero volto di Diabolik. Forse sto per commettere l'errore più grave della mia vita, ma tu sei la donna più bella e affascinante che abbia mai incontrato e io amo il rischio e il pericolo.
    Eva Kant: Anch'io. (da Ricordo del passato, 1969)
  • Diabolik: Di nuovo sono costretto a cambiare il mio piano per colpa di Ginko... No, non può andare avanti così, prima o poi dovrò eliminarlo. (da Il Re del Terrore, il Remake, 2002)
  • Eva Kant: Caro, fanno un film su di te.
    Diabolik: Non hanno altri argomenti? (da Colpo di scena, 2000)
  • Ginko: Sono preoccupato di ciò che dicono su Diabolik!
    Gustavo: Diabolik?! Ma...
    Ginko: Non hai letto? Miller mi insulta, ma prende anche in giro Diabolik definendolo un criminale da operetta... Conosco abbastanza quell'uomo per sapere che non tollera simili apprezzamenti! (da "Morte su Appuntamento", seconda serie 1965)
  • Bettina: Però... L'avevi già smascherato, Roby. Che bisogno c'era di ucciderlo?
    Diabolik: Non voglio nemici vivi... Nessuno può mettersi contro di me. Contro me e Eva.
    Bettina: Già. Questa è la tua logica. La capisco. Ma non è la mia. Però mi hai salvato la vita. E ti ringrazio... Ringrazio te e Eva. E vi voglio bene.
    Eva: Addio Bettina! (da "La vendetta ha la memoria lunga", Il Grande Diabolik, 1998)
  • Eva: Tesoro guarda!
    Diabolik: È bellissima! Sei bellissima!
    Eva: Grazie, ma sappi che l'altro giorno, quando non hai neanche preso in considerazione l'idea di rinunciare al colpo nel Rennert per farmi contenta, ti ho proprio odiato! Ora so che volevi farmi una bellissima sorpresa!
    Diabolik: Già e invece la sorpresa l'hai fatta tu a me! (da "Mossa a sorpresa", giugno 2012)
  • Eva: Perché non lo hai ucciso?... È la seconda volta che gli risparmi la vita. Perché?
    Diabolik: Non so. C'è sempre qualcosa che mi impedisce di uccidere GInko. In fondo è l'unico uomo che rispetto. L'unico nemico alla mia altezza. Mi sembra quasi che se lo togliessi di mezzo tutto diventerebbe troppo facile per me. Preferisco lasciarlo vivere e prendere il suo posto quando i miei piani lo richiedono... (da "Ore d'angoscia", seconda serie 1965)
  • Eva: Siamo salvi amore! Che paura ho avuto!
    Diabolik: Quando tu sei in pericolo, mi sento morire anch'io!
    Eva: Ora siamo al sicuro?
    Diabolik: Direi proprio di si!
    Eva: Allora frena! Voglio baciarti. (da "Ti strapperò il cuore", maggio 2000)

Citazioni su Diabolik[modifica]

  • Devo dire che l'idea, il concetto di "Diabolik" mi piaceva, la realizzazione meno. Intanto non capivo il perché di quella tutina da mimo. A parte il fatto che non ho mai capito come facesse a entrarci: è un pezzo unico, col buco solo per gli occhi. Cosa fa, entra con i piedi dal buco degli occhi e se la infila come un guanto? Ma poi, perché la tutina da mimo. Cosa fa, mima le rapine? "Èva, tagliamo la..." (mima una fune). "Attenzione Èva, davanti a noi c'è un..." (mima un muro). (Claudio Bisio)
  • Diabolik è un criminale, non un giustiziere. (Angela Giussani)
  • Diabolik è cattivo perché ruba, ma a chi ruba? Le vittime sono sempre delle persone ricchissime (solo una volta – quando conobbe lady Kant – ha ucciso un cameriere). E poi cosa ruba? soldi e preziosi, che probabilmente poi va a buttare; infatti, Diabolik non ostenta ricchezze ed Eva Kant non è mai ingioiellata. Ecco perché il lettore sorvola sulla «criminalità» di Diabolik – che forse è solo un «diverso» – e s'interessa piuttosto agli enigmi da risolvere. (Angela e Luciana Giussani)
  • È vero, Diabolik aiuta dei guerriglieri (c'era stato un precedente analogo: nell'albo n. 7 del 1974 un medico accetta i soldi «sporchi» di Diabolik per la costruzione di un ospedale nel Terzo Mondo). Ma perché lo fa? Perché in quel paese, poniamo la Persia, c'è una feroce dittatura. Diciamo pure che Diabolik farebbe la stessa cosa in Cile, dove la violenza probabilmente è necessaria. Se invece si vuol proprio proporre un paragone con l'Italia, bisogna fare alcuni passi indietro, fino alla Resistenza, poiché oggi ci sono margini di democrazia tali da non giustificare la violenza politica. (Angela e Luciana Giussani)
  • Ma qualcosa resta sempre. Lì. Acquattato in un angolo della coscienza. Quel desiderio di rompere le regole. Di infrangere la legge. Di prendere ciò che non è nostro perché, semplicemente, ci piace.
    Credo che il successo di un fumetto come il Diabolik delle sorelle Giussani sia da attribuire in parte a questo lato oscuro che tutti noi abbiamo. (Leo Ortolani)
  • [...] Posso chiamarla parodia, posso chiamarla omaggio, [Diabolik] sa benissimo che cos'è, questo Ratolik.
    È il furto di una grande, preziosa idea.
    La sua. (Leo Ortolani)
  • Uno che ha fatto conoscere una lettera dell'alfabeto sconosciuta ai più, che all'epoca bastava dire "i personaggi con la K" e si era detto tutto. E comunque lui era il primo e alla fine è tornato a essere l'unico. (Andrea Plazzi)

Lillo Gullo[modifica]

  • L'appellativo «nero» nell'espressione «cronaca nera» è stato usato dai quotidiani per riferire i delitti e gli episodi di violenza. Lo stesso attributo dato ai fumetti serve ad etichettare il genere in cui nella tradizionale lotta tra «bene» e «male» – volendo usare due categorie schematiche e dai lineamenti ideologici molto incerti – si è verificata una radicale inversione di tendenza: il «male» che trionfa sul «bene». Diabolik, nella storia del fumetto italiano, è stato il primo ad attuare questo rovesciamento.
  • Diabolik andrebbe distinto dagli altri eroi «neri» e dai protagonisti delle pornofavole. E questo è ancor più vero oggi che le sue imprese «criminose» sono sempre più spesso rivolte contro speculatori, strozzini, ricettatori, dirigenti di multinazionali, golpisti, spacciatori di droga e carogne di ogni risma (un tempo invece ammazzava per un nonnulla anche il semplice poliziotto o il modesto impiegato). Ma più che di un antifascista o di un giustiziere sui generis (l'ispettore Ginko, eterno avversario di Diabolik, ne parla come di uno che contesta il mondo), è ancora il caso di parlare di un criminale con scrupoli, poiché la molla che lo fa agire è sempre il lucro personale.
  • Ancor più di Diabolik è cambiata la sua fedele compagna Eva Kant, inizialmente complice sottomessa, figura sbiadita, e adesso sempre più una protagonista degli enigmi che la coppia deve risolvere. Per questo Eva Kant, rivendicando giustamente il riconoscimento dei suoi meriti, attacca Diabolik con decisi toni femministi e lo apre a inaspettate riflessioni politiche (non va dimenticato che sono due donne, le sorelle Angela e Luciana Giussani, le creatrici di questo fumetto). Nell'albo n. 24 del 1974, è lei a far capire a Diabolik che in un certo Paese dell'Asia, dove il popolo cerca di vivere in modo diverso «nell'uguaglianza» (chiaramente, la Cina), il furto è solo «un'inutile provocazione», poiché tutto appartiene a tutti. «Là, – alla fine ammette Diabolik – io non avrei ragione di esistere».

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]