Dominique Sanda

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Dominique Sanda in Il giardino dei Finzi-Contini (1970) di Vittorio De Sica

Dominique Sanda, nome d'arte di Dominique Marie-Françoise Renée Varaigne (1951 – vivente), attrice francese.

Citazioni di Dominique Sanda[modifica]

  • […] fare l’attrice significa mettere la propria pelle in esposizione e questo è doloroso. Recitare vuole anche dire soffrire e a un certo punto ho sentito il bisogno di dire basta. Veda, a lungo per me c’è stato solo il mestiere: ero donna, ero sola, volevo riuscire e avevo paura di fallire, il “ti perderai” dei miei genitori... Così ho sempre stretto i denti e sono andata avanti. Ho fatto teatro, anche qui, per sfida: volevo vedere se riuscivo ad andare sino in fondo, approfondire la mia arte, essere in comunione con il pubblico. Il teatro ti insegna a vivere, non è fatto di momenti, di attese, come il cinema, si è più soli eppure c’è un senso maggiore di comunità, con gli altri attori, con gli spettatori. Essere attori vuol dire non rimanere passivi, far uscire quello che si ha dentro. Siamo tutti timidi, complessati, pieni di difficoltà, di dubbi. Io ho una grande capacità di adattamento, ai Paesi, alle situazioni, e così nel recitare cerco un’identificazione, un essere e non un pretendere di essere. Ho conosciuto grandi attori istrioni, ma non è il mio caso. Però tutto questo comporta molta fatica, molta concentrazione e sviluppa una sensibilità al limite della nevrosi. Se io non avverto sentimento intorno a me, soffro, mi allontano e questo alla lunga è pericoloso.[1]
  • Il finale del film [Il conformista] supera la penna del grande Moravia. Il romanzo ha una fine moralista nella quale il cattivo è punito dall'alto. Bertolucci, chiaramente non d'accordo con quello speciale "happy end", drammatizza la vicenda con un realismo inquietante per lo spettatore, offrendo al conformista una perturbante immortalità: i conformisti non spariscono, rimangono…[2]
  • La mia fuga con Olmo, abbandonando proprietà, terre, marito, eccetera, verso il Mediterraneo dove avremmo dovuto prendere una nave per la Francia e dove i fascisti ci arrestavano appena arrivati al porto, gettavano Olmo in prigione e mi riportavano da mio marito del quale avrei assistito al processo, tutte queste scene [di Novecento] non furono mai girate. Sono dunque esistite solo in un primo impeto di Bertolucci, e nella sceneggiatura sottoposta ai produttori americani.[2]

Note[modifica]

  1. Citato in Stenio Solinas, Dominique Sanda: "Ho provato tutto, ma non mi sono persa", ilgiornale.it, 29 marzo 2007.
  2. a b Da Dominique Sanda: “Quando Bertolucci girò quelle scene indigeribili”, Rep.repubblica.it, 6 dicembre 2018.

Filmografia[modifica]

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