Enrico Cerulli

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Enrico Cerulli

Enrico Cerulli (1898 – 1988), diplomatico e linguista italiano.

Storia della letteratura etiopica[modifica]

  • Ancor oggi, per quanti il nome di Etiopia non evoca irresistibilmente l'Africa? Eppure la storia dell'Etiopia è stata, ormai da secoli e secoli, assai diversa e molto più complessa di quella del massiccio continente africano, cui pure l'altipiano etiopico è geograficamente unito. (p. 11)
  • La letteratura etiopica è, per secoli, letteratura di Corte (o comunque strettamente connessa con la vita della Corte); oppure è letteratura religiosa, ed ancora qui riconnessa, attraverso la Chiesa, col potere sovrano che in Etiopia ha accentrato tradizionalmente anche la giurisdizione in questioni della Chiesa. E questa condizione di ambiente spiega meglio perché la sensibilità della letteratura etiopica e le sue reazioni assimilatrici si abbiano in confronto piuttosto dei contatti culturali di grado elevato; e fa comprendere però anche bene perché, d'altra parte, l'interesse dei letterati e degli artisti converga sugli argomenti e sui problemi che il Sovrano ed i dirigenti del Paese si ponevano. (p. 12)
  • [Su Zara Yaqob] Divenuto re, si trovò ad affrontare il terribile problema di ripristinare l'unità del suo Stato: l'unità politica e l'unità religiosa. (p. 133)
  • [Su Zara Yaqob] Ad un uomo impegnato in simili lotte continue, dopo una lunga giovinezza passata in relegazione, non si poteva certo chiedere malleabilità né tenerezza od indulgenza. (p. 134)
  • L'avvento al trono di Teodoro II (1855) segna la fine della disgregazione dello Stato Etiopico, cui i «Re di Gondar» avevano dato motivo. Teodoro, con mano ferrea, torna ad unificare il paese, combattendo, con severità poi divenuta leggendaria, i grandi feudali e sopprimendo con durissime repressioni le ribellioni ed il brigantaggio che infierivano nelle varie regioni. Ma con Teodoro anche si può dire che prenda fine la letteratura etiopica, se per essa si intende la letteratura dell'antica lingua etiopica (gheez). All'opera unificatrice del Sovrano nel campo politico corrisponde, infatti, nella letteratura, il predominio assoluto dell'amarico, diventato lingua ufficiale. (p. 243)

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