Ghiannis Ritsos

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Ghiannis Ritsos (1909 – 1990), poeta greco.

Citazioni di Ghiannis Ritsos[modifica]

  • Ecco il trofeo della vita | sopra le genuflessioni. | Ecco sopra le tombe | il vessillo della primavera. | I lenzuoli contratti | s'innalzano | – vele di navi. | Si mette in moto il letto. | Respiro. | Diastola assorbente. | Obbedisco all'ingiunzione. | Apro le mani e accetto | l'inconenibile. (da Canto di mia sorella[1])
  • ... Eppure – chissà – | là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia | la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell'uomo | tra ferri arrugginiti e ossa di tori e di cavalli, | tra antichissimi tripodi su cui arde ancora un po' d'alloro | e il fumo sale nel tramonto sfilacciandosi come un vello d'oro. (da Elena[2])
  • Sono propenso ad affermare che l'estremo sapore della poesia è la silenziosa gratitudine per la vita, l'atto, il pensiero e l'arte umana, malgrado tutte le prove subite e la morte – e forse anche proprio a causa di tutto ciò.[3]

Note[modifica]

  1. Citato in Poesie, introduzione di Gérard Pierrat, cura e traduzione di Nicola Crocetti, Newton Compton, Roma 1978, pp. XIX-XX.
  2. In Tre Poemetti, Guanda, Milano, 1977; citato in Poesie, introduzione di Gérard Pierrat, cura e traduzione di Nicola Crocetti, Newton Compton, Roma 1978, p. XXXIX.
  3. Dall'intervista (12 ottobre 1974) in Crescenzio Sangiglio, Jannis Ritsos, La Nuova Italia, Firenze, 1975, p. 9.

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