Giovanni Pierluigi da Palestrina

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Giovanni Pierluigi da Palestrina

Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525 – 1594), compositore italiano.

Citazioni su Giovanni Pierluigi da Palestrina[modifica]

  • Circa il canto sacro si sa che la meravigliosa fecondità del genio di Giannetto da Palestrina stabilì i modelli, inimitabili, per le singole composizioni colle quali l'arte musicale può esaltare il sentimento religioso nelle diverse cerimonie della chiesa, accompagnate prima di lui dai freddi e monotoni artifizi della scuola fiamminga.
    La polifonia palestriniana, così sublime di forza espressiva, nel volger del tempo cedette gradatamente il dominio esclusivo che pareva dovesse spettarle nella chiesa cristiana per lasciar posto alle trovate dell'opera in musica, brillanti sì, ma di carattere profano. (Oscar Chilesotti)
  • Chi dica Palestrina, dice la sintesi del gran travaglio dal canto gregoriano alla musica fiamminga, sintesi compiuta con quell'animo con cui Masaccio dipinse la cappella del Carmine o, anzi, con quella duttile potenza di assorbimenti inventivi che Raffaello portò a dipingere le Stanze e le Logge.
    Nella Forma si fanno armonia il divino e il terrestre, con una consapevolezza di suprema serenità. (Francesco Flora)
  • Ecco il Palestrina purificare, semplificare, ravvivare la vecchia polifonia contrappuntistica. Egli trasformò il «contrappunto» medioevale in un concento armonioso e dolcissimo di melodie espressive. Palestrina come Dante [...] rappresenta un grande limite fra il Medio Evo e il Rinascimento: medioevale è Palestrina per il linguaggio ch'egli usa, che è la stessa vecchia polifonia dei fiamminghi, moderno è nella squisitezza del sentimento, nella umanità della ispirazione. (Domenico Alaleona)
  • La musica sacra [...] prese indirizzo artistico, sciogliendosi dalle pastoie della scuola fiamminga, mercé il genio del Palestrina, che seppe reagire efficacemente contro l'abuso degli artifizi contrappuntistici in voga, per infondere vero carattere religioso e giusta espressione, mediante la semplicità e la chiarezza, alle composizioni destinate alla chiesa. (Oscar Chilesotti)
  • Lo Stabat Mater seduce l'animo umano. (Franz Liszt)
  • Nella musica sacra, Palestrina porta a un sommo grado di perfezione contrappuntistica il motetto e la messa, determinando con il suo stile il tipo di musica esclusivamente accettato dalla Controriforma per le funzioni religiose. (Gianfranco Maselli)
  • Palestrina, Emilio De' Cavalieri e Giacomo Carissimi sono tre figure che ormai sono abbastanza conosciute singolarmente, ma non ancora abbastanza bene conosciute come unità, nei loro vicendevoli rapporti, come rappresentanti di tre bellissimi momenti successivi di un unico magnifico svolgimento. Palestrina [...] seppe piegare la vecchia polifonia agli accenti armoniosi e commossi del «dolce stil nuovo». De' Cavalieri introdusse arditamente e genialmente il nuovo linguaggio monodico. Carissimi elevò questo linguaggio al più alto e squisito grado di espressione dei sentimenti umani. Questi tre artisti romani formano nel nostro Rinascimento musicale una triade luminosa e gloriosa. (Domenico Alaleona)
  • Pur essendo Palestrina, come Bach, uno di quei musicisti che chiudono definitivamente un periodo storico, la scuola romana continuerà anche nel secolo successivo a produrre musica nel suo stile. (Gianfranco Maselli)
  • Se talvolta infrangeva gli ordini del Concilio di Trento che proibivano l'uso dei temi profani nella musica religiosa, Palestrina si spinse più lontano delle autorità ecclesiastiche sopprimendo nelle sue opere e nelle esecuzioni delle sue bravure l'accompagnamento strumentale che il Concilio non proibiva. In questo modo si riallacciava alla tradizione medievale, ed il suo istinto d'artista lo consigliava altrettanto giudiziosamente della sua devozione. Niente meglio della voce umana si addiceva alla sua ammirabile scienza. (Lucien Rebatet)

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