Guerra nucleare

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La bomba su Nagasaki

Citazioni sulla guerra nucleare.

Citazioni[modifica]

  • Credo che la minaccia di guerra nucleare non è altro che un bluff. Una cosa è agire da assassino criminale, un’altra scegliere il suicidio. L’utilizzo di armi nucleari significa la fine per tutte le parti in causa, non solo per chi schiaccia il bottone per primo. (Volodymyr Zelens'kyj)
  • Ci sono, per la prima volta nella storia dell'umanità, seri rischi che mettono a repentaglio un'accettabile sopravvivenza della specie. [...] Uno ce lo portiamo dietro dal 1945. In qualche modo è un miracolo se fino ad ora l'abbiamo scampato. È la minaccia della guerra nucleare e delle armi atomiche. (Noam Chomsky)
  • È impensabile per la maggior parte delle persone. La guerra nucleare è così fuori dalla vita di tutti i giorni che è difficile riuscire davvero a pensarci. E se non riesci a pensarci, non puoi parlarne e avere un dibattito sensato a riguardo. (Mick Jackson)
  • Fino ad oggi si è detto che le armi nucleari hanno costituito una forza di dissuasione che ha impedito lo scoppio di una guerra più grande, ed è probabilmente vero. Ma ci si può nello stesso tempo chiedere se sarà sempre così. Le armi nucleari di qualsiasi ordine di grandezza o di qualsiasi tipo siano, si perfezionano ogni anno di più e si aggiungono all'arsenale di un numero crescente di paesi. Come si potrà essere sicuri che l'uso delle armi nucleari, anche ai fini di difesa nazionale o in conflitti limitati, non trascinerà con sé una scalata inevitabile portando a una distruzione che l'umanità non potrà mai né prendere in considerazione, né accettare? Ma non è a voi, uomini di scienza e di cultura, che devo domandare di non chiudere gli occhi su ciò che una guerra nucleare può rappresentare per l'umanità intera. Signore e signori, il mondo non potrà proseguire a lungo su questa via. (Papa Giovanni Paolo II)
  • I batteri [...] ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare. (Stephen Hawking)
  • Il modo per vincere una guerra atomica è assicurarsi che non possa mai scoppiare. (Omar Bradley)
  • – In tutte le guerre, anche in quelle termonucleari c'è un vinto e un vincitore. Lei cosa vuole essere?
    – Nella guerra termonucleare non ci sono altro che vinti! La guerra non è più come una volta!
    – Ma è sempre l'unico modo di risolvere determinati conflitti.
    – E che razza di soluzione sarebbe con cento milioni di morti?!
    – Non è detto che siano cento.
    – Ma anche sessanta!
    – Non sarebbe diverso da come era migliaia di anni fa, quando le guerre facevano scomparire intere popolazioni. Il punto è sempre chi vince e chi perde, quale civiltà sopravvive.
    – Quale civiltà? Quando la metà della gente è morta e gli altri sono morenti, il cibo avvelenato, l'aria resa irrespirabile! La chiama "civiltà" lei?!
    – Sì, la chiamo "civiltà". Io non sono un poeta, io sono uno scienziato politico. E preferisco che sopravviva la civiltà americana piuttosto che la russa.
    – Ma come andrebbe, insomma? Voglio dire, quali sarebbero veramente i superstiti?
    – Quali sarebbero, eh? Domanda interessante. Secondo me sarebbero... i detenuti e gli impiegati d'archivio. I peggiori criminali, quelli tenuti nelle celle di segregazione, e i più insignificanti archivisti, gli impiegati delle grandi assicurazioni perché sarebbero in celle antincendio protetti da tonnellate del miglior coibente del mondo: la carta. E pensate al seguito: un esercito di pericolosi criminali contro un esercito di archivisti per la conquista delle poche risorse: i detenuti, maestri di violenza, ma gli archivisti maestri di organizzazione. Quali vincerebbero? (A prova di errore)
  • L'evento più spettacolare dello scorso mezzo secolo è qualcosa che non è mai successo. Abbiamo goduto sessant'anni senza armi nucleari esplose con furia. (Thomas Schelling)
  • – Lei scherzava sui criminali e sugli archivisti perché sa bene che non ce ne saranno di superstiti, vero?
    – Non molti.
    – Nessuno. Nemmeno uno. E questo è il bello.
    – Io l'ho sentita chiamare in molti modi la guerra nucleare, ma non "bella".
    – La gente ha paura di dire che è bella, però lo pensa.
    – È bella la morte?
    – Mi risparmi le lezioni. La sua merce è proprio la morte, professore. Sappiamo tutti che moriremo, ma voi ne fate un gioco della morte, un gioco meraviglioso a cui partecipa tutta l'umanità e lo fate apparire possibile. (A prova di errore)
  • Ma non è necessario immaginare che un'esplosione stellare distrugga la terra come una Nova per capire con chiarezza la crescente distruttività di una guerra atomica e riconoscere che, a meno di impedire un'altra guerra, è probabile che si arrivi a devastazioni su scala mai ritenuta possibile prima d'ora, e a stento concepibili anche adesso, e che ad esse sopravviverebbe ben poco della nostra società. (Albert Einstein)
  • Ma nulla è stato fatto per scongiurare la guerra, mentre molto è stato fatto per rendere la guerra atomica ancora più orribile; non ci sono giustificazioni, di conseguenza, per aver ignorato il pericolo. Dico che non è stato fatto nulla per scongiurare la guerra a partire dalla messa a punto della bomba atomica, malgrado gli Stati Uniti abbiano avanzato alle Nazioni Unite la proposta di un controllo sovrannazionale dell'energia atomica. Si è trattato di una proposta condizionale, e a condizioni che l'Unione Sovietica è adesso determinata a respingere. Il che consente di addossare ai russi la colpa del fallimento. (Albert Einstein)
  • Non c'è alcun modo di vincere, è un gioco inutile. Invece là, al NORAD, sono convinti che si possa vincere una guerra nucleare, che si possano subire accettabili perdite. (Wargames - Giochi di guerra)
  • Non voglio dunque negare la possibilità di una sintesi conseguente ad un conflitto nucleare planetario; essa tuttavia non sarebbe più di natura storica. Scavalcherebbe il piano dell'ordine storico ed umano, portando a mutazioni di carattere biologico, geologico o demoniaco. La lettura dei profeti si fa attuale. (Ernst Jünger)
  • – Quello che mi domando è se varrebbe la pena di vivere in un mondo distrutto da un attacco nucleare.
    – Per me il problema non si pone. Preferirei morire piuttosto che continuare a vivere con lo spettro del cancro, le malattie da radiazioni e tutti gli altri orrori del giorno dopo.
    – Se la bomba fosse già scoppiata non parleresti così.
    – Non è questione di se, Mike, ma di quando.
    – Sarah, noi americani sappiamo che non ci sarebbero vincitori. E lo sanno anche i russi. Da' retta a me, nessuno sparerà il primo colpo; nessuno.
    – Ma anche tanti altri Paesi hanno la bomba: i Paesi del terzo mondo. E poi c'è il terrorismo. Oppure hai pensato ad un semplice errore umano? È mai stata inventata un'arma che non sia mai stata usata? (Il giorno prima)
  • Stavolta, il gioco è la distruzione della civiltà come noi la conosciamo, o peggio, l'annientamento di ogni forma di vita sul pianeta. È impossibile uscire vincitori da una guerra nucleare! Ora, supponiamo che i russi riescano a vincere questa guerra; cosa vincerebbero esattamente? Cosa potrebbero vantarsi di avere conquistato? Ve lo dico io; i grandi centri abitati e le grandi industrie sarebbero ridotti a un ammasso di rovine. [...] Le industrie saranno rase al suolo, le raffinerie saranno rase al suolo, l'acqua sarà inquinata, la terra contaminata dalle radiazioni, il bestiame sarà decimato, malato, o agonizzante. I russi avranno conquistato il cadavere di una nazione. (Ipotesi sopravvivenza)
  • Strano gioco. L'unica mossa vincente è non giocare. (Wargames - Giochi di guerra)
  • Un attacco nucleare non può mai essere il problema di qualcun altro, è un problema per tutti. (Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty)

Michail Gorbačëv[modifica]

  • Dopo Hiroshima e Nagasaki la guerra mondiale ha cessato di essere la continuazione della politica con altri mezzi. Nella guerra nucleare si disintegreranno anche gli autori di tale politica.
  • La funzione politica della guerra è sempre stata una giustificazione della guerra stessa, una spiegazione «razionale». La guerra nucleare è insensata, è irrazionale. Non vi sarebbero né vincitori né vinti in un conflitto nucleare globale: la civiltà mondiale perirebbe inevitabilmente. Sarebbe un suicidio anziché una guerra nel senso convenzionale del termine.
  • Poiché è entrata nell'era nucleare, in cui l'energia dell'atomo viene usata per scopi militari, l'umanità ha perduto la sua immortalità. In passato vi furono guerre, guerre terribili che costarono milioni e milioni di vite umane, trasformarono in rovine e ceneri città e villaggi e distrussero intere nazioni e intere culture. Ma la continuazione della specie umana non era minacciata. Oggi, al contrario, se scoppiasse una guerra nucleare ogni essere vivente verrebbe cancellato dalla faccia della Terra.

Voci correlate[modifica]

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