Kaspar Decurtins

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Kaspar Decurtins

Kaspar Decurtins (1855 – 1916), sociologo, storiografo e politico svizzero.

Citazioni di Kaspar Decurtins[modifica]

  • [Al Congresso Aarau] La fame non è né cattolica né protestante: e perciò che chiunque viene in aiuto per risolvere queste questioni, deve essere il benvenuto, di qualunque confessione religiosa faccia parte, sia ch'egli appartenga alla scuola di Bakounine[1] o a quella di Lassalle[2], sia ch'egli creda invece nell'Evangelo di Cristo.[3]
  • [Al Congresso cattolico di Friburgo in Brisgovia] Verso la fine del secolo passato si videro nascere intendimenti ostili alla croce e una filosofia desolante parve non cercasse salute che nella negazione. Questa filosofia irruppe anche nel dominio economico, dov'essa gittò il motto: Lasciate fare, lasciate passare. Vale a dire: lasciate che ciascuno agisca come gli pare e piace; tutto s'accomoderà per il meglio. Questa dottrina era certo la figliuola di quella corrente fredda e senza cuore, cui un giansenismo avvelenato avea aperto la via e nella quale Voltaire e Rousseau aveano celebrato i loro trionfi. E come si son realizzate le fallaci speranze di quegli apostoli ampollosi della liberta? Oggi, dopo un secolo, noi abbiamo la messe quale sbocciò dai loro principii. Noi assistiamo a una lotta selvaggia di interessi, simile al passaggio della Beresina, che soltanto l'ardito cavaliere riesce a superare, ma dove migliaia e migliaia d'uomini periscono miseramente sotto l'unghia del cavallo[4]. È una lotta terribile per la esistenza; gli uomini della rivoluzione francese han sorpassato sotto questo rapporto Darwin e la sua dottrina.[5][6]

Citazioni su Kaspar Decurtins[modifica]

  • Gaspare Decurtins era un convinto, quasi direi un entusiasta; ma era anche un uomo d'azione, pratico, fermo, deciso; ed io posso bene, a distanza di quasi vent'anni, testificare che nella sua soddisfazione egli non esagerava: a me uno dei pochi socialisti italiani che al Congresso di Zurigo presero parte, si dichiarava meravigliato d'aver veduto coi proprii occhi l'attività intelligente del clero, e il suo sincero amore verso la classe operaia. (Filippo Meda)
  • L'opera a cui Gaspare Decurtins si consacrò con particolare assiduità, e per la quale gli devono essere riconosciute benemerenze veramente insigni, fu quella della legislazione internazionale del lavoro. (Filippo Meda)
  • Ma il più eminente dei socialisti cattolici svizzeri, colui che non si è contentato soltanto di una vana propaganda teorica, ma è sceso sul terreno pratico delle riforme sociali e ha avuto una importanza decisiva sulla legislazione della Svizzera e sul movimento cattolico in tutta Europa, è stato ed è tuttavia Gaspard Decurtins, in cui l'audacia dei propositi va unita a una cultura economica non comune e a una singolare elevatezza di mente. (Francesco Saverio Nitti)
  • Secondo Decurtins, l'estensione della legislazione protettrice degli operai nei diversi paesi europei, non è punto emanazione di teorie astratte e di filantropiche velleità, ma una conseguenza necessaria delle condizioni della produzione moderna. (Francesco Saverio Nitti)

Note[modifica]

  1. Michail Bakunin (1814–1876), rivoluzionario e pensatore russo.
  2. Ferdinand Lassalle (1825–1864), scrittore, politico e agitatore tedesco.
  3. Citato in Filippo Meda, Gaspare Decurtins e la legislazione internazionale del lavoro, in Nuova antologia di lettere, scienze ed arti, sesta serie luglio agosto 1916, Direzione della «Nuova antologia», Roma, 1916, p. 154
  4. Riferimento all'episodio della campagna di Russia di Napoleone Bonaparte del 1812.
  5. V. il discorso di Decurtins a Friburgo, pubblicato dalla Libertà di Bellinzona del 19 ottobre 1888. [N.d.A.]
  6. Citato in Francesco Saverio Nitti, Il socialismo cattolico, L. Roux e C. Editori, Roma-Torino-Napoli, 1891, cap. 9, pp. 237-238

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