Maurizio Ganz

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Maurizio Ganz (2007)

Maurizio Ganz (1968 – vivente), allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.

Citazioni di Maurizio Ganz[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Il calcio non è come il ciclismo. Nel calcio non esiste mai la discesa, c'è solo la salita.[1]
  • [Sulle differenze tra calcio maschile e femminile] Noi uomini andiamo motivati insistendo sul valore della squadra avversaria, pungolando l'istinto competitivo, dicendo che gli altri sono più forti e sono pronti ad ammazzarti. Le ragazze invece hanno bisogno di sentire che hanno lavorato bene, che hanno qualità. Nella preparazione motivazionale, l'avversario non esiste, è un discorso con loro stesse. Poi, c'è un'altra differenza importante: la chiarezza. Se spieghi loro i motivi delle tue scelte [di allenatore], se sei trasparente e non nascondi nulla, continuano a dare il 100 per cento. Sempre. Prova a fare lo stesso con gli uomini, poi mi dici.[2]
  • Mi è capitato un episodio che mi ha poi fatto riflettere. L'anno scorso, in un momento difficile, prima di una partita ho radunato le ragazze in cerchio e ho fatto emergere la carogna che c'è dentro di me: ho cominciato a urlare "Andiamooo, forzaaaa, diamo tuttoooo"!, e pensavo che alla fine sarebbe scattato l'applauso, avrebbero urlato, si sarebbero incitate una con l'altra anche loro. Invece niente. Sono rimaste impassibili e mi hanno guardato strano. Poi ho capito. [...] le mie ragazze non hanno bisogno di questo. Non hanno bisogno di uno che vada dritto al cuore, ma che cerchi di entrare piano nella loro testa. Non chiedono emotività, ma razionalità. Insomma, anche le giocatrici, come tutte le donne, devi saperle prendere, conquistare poco alla volta. Col maschio usi l'ignoranza, con la femmina è meglio il ragionamento. [...] quando c'è bisogno, ricordo loro i sacrifici che hanno fatto per arrivare dove sono, tutto il lavoro svolto e l'importanza di non disperderlo. E parlo con tono basso, pacato, senza scalmanarmi. Ho imparato a modificare il mio comportamento, in panchina e in allenamento. Ho dovuto studiare il loro pensiero. [«Insomma, ha dovuto corteggiarle»] Assolutamente sì.[3]

"La Coppa Uefa '98 è anche mia. Su derby, Cassano e..."

Intervista di Daniele Alfieri, fcinternews.it, 3 ottobre 2012.

  • Allegri ha dalla sua un curriculum importante con uno scudetto. Stramaccioni ha tutte le carte in regola, compresa una grande squadra, per diventare un tecnico importante.
  • Avrei preferito vederli ancora una volta insieme, come ai tempi della Samp, all'Inter o nel Milan. Pazzini è un finalizzatore, non si può credere che faccia reparto da solo. Antonio, beh, in campo è un genio.
  • [Su Diego Milito] È un top player, quindi appena gli avversari sbagliano o si rilassano, lui è pronto a fare gol, in qualsiasi momento della partita. Se non vado errato, ha già segnato in parecchi derby... Ho detto che mi rivedo in lui per la voglia e la determinazione che mette in campo nel cercare il gol. Io ho fatto la mia storia da professionista, Milito la sua. Ma non è l'unico giocatore da tenere d'occhio.

Note[modifica]

  1. Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai Editore, 2000, p. 2109. ISBN 8880898620
  2. Dall'intervista di Simone Stenti, Il calcio è sempre la stessa cosa, rivistaundici.com, 7 aprile 2020.
  3. Dall'intervista di Fabrizio Salvio, Con le donne ci vuole testa, SportWeek XXII nº 35 (1056), 28 agosto 2021, pp. 58-63.

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