Mauro De Mauro

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Mauro De Mauro, prima del 16 settembre 1970, giorno del suo rapimento ad opera di Cosa nostra

Mauro De Mauro (1921 – 1970), giornalista italiano.

Citazioni di Mauro De Mauro[modifica]

  • Ho uno scoop che farà tremare l'Italia.[1]

Citazioni su Mauro De Mauro[modifica]

  • Era cominciata con il rapimento di Mauro De Mauro. Il bravo scopritore e scrittore di Notizie, rapido e limpido sui menabò, spaccone e tracotante, riservatissimo quando voleva o doveva, logorroico e taciturno, indifeso e insopportabile Mauro De Mauro. Un giorno andava con la figlia contestatrice a tirare uova marce davanti al Massimo, la sera della prima. Un altro, ringhiava incattivito e sbeffeggiava gli inani manifestanti antiamericani, se c'era in Italia qualcuno che aveva sparato agli yankee, erano stati loro, lui con loro, i nazifascisti di Salò. (Mario Genco)
  • Fu ucciso perché aveva scoperto che Borghese e la mafia si erano alleati per il golpe... il giornalista si fece scappare qualcosa con uno dei tanti boss che allora frequentavano il Circolo della Stampa che era dentro il teatro Massimo. [...] Si è sempre detto che fu rapito. Non fu rapito invece né prelevato con la forza. Non ce ne fu bisogno. De Mauro conosceva bene uno di quei tre uomini, era Emanuele D'Agostino, mafioso di Santa Maria del Gesù. Gli altri due erano Bernardo Provenzano e Stefano Giaconia. [...] Quando Emanuele D'Agostino seppe al Circolo della Stampa che De Mauro era a conoscenza del golpe, raccontò tutto a Stefano Bontate che era il suo capo. Stefano avvertì gli altri boss della Commissione, tra cui Giuseppe Di Cristina di Riesi e Pippo Calderone di Catania. Tutti volarono subito a Roma insieme a uno che chiamavano "l'avvocato", non esercitava la professione ma era laureato... Andarono a Roma per parlare con il principe Borghese, con un certo Miceli [il generale Vito Miceli, capo del Sid, il Servizio informazioni difesa?] che forse era un militare e forse con un certo Maletti [il generale Gianadelio Maletti, capo dell'ufficio "D" del Sid?]... [...] Da Roma partì subito l'ordine di chiudergli la bocca... I miei amici mafiosi, quando ritornarono a Palermo, mi raccontarono che quella gente era molto preoccupata, mi dissero che avevano paura, che se fosse uscita anche la più piccola delle notizie sull'operazione che stavano preparando, loro sarebbero stati tutti arrestati. (Francesco Di Carlo)
  • Ha detto la cosa giusta all'uomo sbagliato e la cosa sbagliata all'uomo giusto. (Leonardo Sciascia)
  • Lo strangolarono Stefano Giaconia ed Emanuele D'Agostino. (Gaspare Mutolo)

Note[modifica]

  1. Citato in Attilio Bolzoni, De Mauro ucciso per uno scoop scoprì il patto tra boss e golpisti, Repubblica.it, 18 giugno 2005.

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