Nino Farina

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Nino Farina

Giuseppe "Nino" Farina (1906 – 1966), pilota automobilistico italiano.

Citazioni di Nino Farina[modifica]

  • A diciannove anni feci la prima corsa in auto. Partecipai con una Chiribiri all'Aosta-Gran San Bernardo. La mia vettura era piccola ma veloce. Vedevo la strada, le case, le piante, il cielo, sfuggirmi davanti, ero solo e libero dentro la mia macchina, pigiavo l'acceleratore e la strada sembrava restringersi. Attimi di vera felicità che pagai con un incidente. Ne venni fuori con un braccio rotto, dovetti capire fin dall'inizio i rischi che si affrontano correndo, eppure sapevo che quella sarebbe stata la mia vita.[1]
  • [Riguardo Juan Manuel Fangio e il rapporto con gli altri piloti] Fangio è un grande campione, anche se oggi ho vinto io. Nello sport è così, oggi a me domani a te. Se gli parlassi, si offenderebbe e io mi sentirei un verme. Purtroppo in questo sport non esiste amicizia: siamo solo rivali. Certo, quando ci si incontra, ci si abbraccia, ma è tutta scena. In pista siamo antagonisti, fuori c'è solo la forma. (Frase pronunciata dopo la vittoria nel Campionato mondiale di Formula 1 del 1950).[2]
  • [Parlando di Tazio Nuvolari] Il Nürburgring [Nordschleife], il più difficile circuito del mondo, me lo insegnò pezzo per pezzo. Lo seguivo per un tratto in macchina e poi l'aspettavo al giro successivo per imparare un'altra porzione, così per ventidue chilometri. Se un giorno ho vinto al Nürburgring, se sono diventato campione del mondo, lo devo soprattutto a lui.[3]
  • Sin da bambino ho imparato ad amare la potenza dei motori e la bellezza delle automobili.[2]

Citazioni su Nino Farina[modifica]

  • Avendo portato vittoria macchina con maestra esperienza confermoti asso come pronosticai quando all'inizio conobbi tue doti. Bravo valoroso camerata tuo rivale est stato il cronometro. Sono certo di altre affermazioni che attendo per l'automobilismo italiano. (Tazio Nuvolari)
  • Dottore, primo campione del mondo della Formula 1, nipote del geniale Pinin, Giuseppe Farina, Nino per tutti, nato proprio al momento della creazione dell'auto da Grand Prix, cento anni fa, con il Gp dell'Acf a Le Mans, è stato un uomo di classe. Pilota intelligente, signorile, entusiasta, travolgente, spesso irruente: "Anche nervosetto... agli inizi", mi disse una volta il suo grande zio, Battista Pininfarina. È stato un po' maltrattato dallo sport, a causa della parentesi bellica, così come è accaduto per altri campioni [...], ma ne è stato ampiamente ripagato, con l'iscrizione del suo nome in testa a quell'albo d'oro degli iridati, che tutti consultano: 1950, Nino Farina, Alfa Romeo. Un alloro magico, per una vittoria al primo atto di Silverstone, una al Bremgarten (Gp di Svizzera) ed una nella battaglia finale di Monza, sulla pista più adatta alle sue qualità velocistiche [...] Quando arrivai la prima volta al Nürburgring, nel 1951, gli altoparlanti diffondevano a tutto volume il nome degli iscritti al Gp di Germania, soffermandosi su "Der Meister" in carica, "Doktor Nino Farina". Così lo chiamavano, con tanto rispetto. Campione del mondo a quarantaquattro anni. Quanto prestigio per le macchine e per i piloti italiani. (Enrico Benzing)
  • Nino Farina era l'uomo dal coraggio che rasentava l'inverosimile. Un grandissimo pilota, ma per il quale bisognava stare sempre in apprensione, soprattutto alla partenza e quando mancavano uno o due giri all'arrivo. Alla partenza era un poco come un purosangue ai nastri, che nella foga della prima folata può rompere; in prossimità del traguardo era capace di fare pazzie, ma, bisognava pur dire, rischiando solo del proprio, senza scorrettezze a danno di altri. Così, aveva un abbonamento alle corsie dell'ospedale. (Enzo Ferrari)
  • Sarà storicamente ricordato come il pilota che per primo si è fregiato del titolo mondiale quando, nel 1950, fu istituito il Campionato del mondo di Formula 1. (Enzo Ferrari)

Note[modifica]

  1. Dal libro di Gisella Castagnoli A braccia tese, Edizioni Sportive Italiane, 1972.
  2. a b Dal libro di Cesare De Agostini Farina. Il primo iridato, Giorgio Nada Editore, 2007.
  3. Dal libro di Cesare De Agostini Nuvolari. La leggenda rivive, Giorgio Nada Editore, 2003.

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