Policleto

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Policleto, Doriforo, copia romana nel Museo archeologico nazionale di Napoli

Policleto (V secolo a.C. – ...), scultore, bronzista e teorico greco antico.

Citazioni su Policleto[modifica]

  • Celebre opera d'un sommo maestro contemporaneo di Fidia, di Policleto argivo, è il cosiddetto doriforo, ossia la statua d'un atleta vincitore reggente nella sinistra una lancia. In questa figura è resa la movenza del tronco quale consegue da quella delle gambe: il corpo gravita sulla gamba destra e quindi, precisamente come l'anatomia esige, il fianco della parte destra si solleva, la spalla scende, e da questo spostamento generale risultano spostamenti minori nelle parti intermedie del tronco. Nessuno potrebbe qualificare impacciato quest'atteggiamento; la figura, pur salda, muove franca, snodata, leggiera. E con ciò l'arte può vantarsi d'un capitale acquisito. [...] [Policleto] per il primo ha saputo pienamente soddisfare i postulati della verità anatomica. (Emanuel Löwy)
  • Egli fu il primo a stabilire in una sola gamba le figure[1]; egli il primo a determinare le proporzioni con un libro circa la simmetria, e con una statua tutta conforme a' suoi precetti, ch'egli nominò il Canone o il Regolo. Per tale opera gli artefici lo riguardarono come un legislatore; e quindi viene probabilmente che le statue greche, come riflette Winkelmann paiono condotte quasi tutte con le stesse leggi fondamentali, e uscite, per dir così, dalla stessa scuola. (Luigi Antonio Lanzi)
  • Policleto è, dopo Fidia, il nome più rispettato nella storia della scoltura. Nella idea del bello e nella diligenza è anteposto da Quintiliano e da Strabone ad ogni altro. Misurando egli il suo talento con quel di Fidia, non osò competer con lui nel carattere più sublime: si occupò a formare de' simulacri giovanili. Alcuni presso Quintiliano credettero, che sotto il suo scarpello gli uomini crescessero in beltà; ma gli Dei decrescessero. (Luigi Antonio Lanzi)
  • Policleto era un sublime poeta nell'arte sua, e cercò di superare nelle sue figure la bellezza della natura medesima: quindi la sua fantasia occupavasi principalmente di forme giovanili, onde sarà senza dubbio meglio riuscito ad esprimere la mollezza di un Bacco, o la fiorente gioventù d'un Apollo, che la robustezza d'un Ercole, o l'età matura d'un Esculapio. Per questa cagione coloro che volevano biasimarlo diceano, che si desiderava maggior espressione nelle sue figure, cioè che le parti vi fossero più fortemente indicate. (Johann Joachim Winckelmann)

Note[modifica]

  1. Statue nelle quali, per accrescerne la naturalezza, il corpo gravita su una gamba, mentre l'altra è leggermente flessa.

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