Smart

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Citazioni sulla Smart.

  • A tutte le unità, stiamo inseguendo una Smart nera per mandarla affanculo! (I soliti idioti - Il film)
  • [Chiamando al cellulare la sua segretaria che, per dispetto, gli ha noleggiato una Smart] Gemma, ammettilo, l'hai fatto perché alla festa di natale non ti ho scopata?! (Un'ottima annata)
  • – Io gli dico che ho bisogno di lui e lui che cosa fa? Mi fa un regalo. Allora non hai capito, io non ho bisogno del tuo regalo, ho bisogno di te!
    – Che ti ha regalato?
    – Tra l'altro, il regalo più scontato che c'è, tipico da cafone.
    – Cioè?
    – Una Smart. E allora sai che gli ho detto? Regalala al primo che passa quella Smart!
    – Che zona vive il tuo fidanzato? (Boris)
  • Ricordo bene tutte le difficoltà degli inizi, con la voglia della Swatch di mettere per strada una vettura che fosse rivoluzionaria come lo erano i suoi orologi di plastica che stavano spopolando, irriverenti, sul mercato mondiale. Purtroppo per i fabbricanti di orologi progettare una vettura è molto più complesso perché se da un lato ci può essere il rischio di sbagliare l'ora, con le auto si possono mettere a rischio delle vite. Così ci volle l'alleanza con la Mercedes, che le auto da sempre le ha sapute costruire al meglio, per arrivare all'impertinente creazione comune con un nome facile da capire ma impossibile da brevettare perché smart è un aggettivo che può essere tradotto dall'inglese in rapido, veloce, abile, acuto, brillante, sveglio, intelligente, ma anche alla moda ed elegante. E un aggettivo non è mai brevettabile al contrario di un nome proprio, meglio ancora se inventato. Così nacque il simil acronimo S.M.art che stava per Swatch Mercedes Art, sintetizzando il concetto che era un colpo d'ingegno delle due case. L'oggetto che venne fuori fu un vero shock per un mondo bigotto quale è sempre stato quello dell'auto, e impiegò tanto tempo ad imporsi perché sì va bene la colorazione sempre esagerata, le prestazioni subito sorprendenti e la sicurezza della cellula che proteggeva gli occupanti, però era una cosetta così piccola e così strana che non si poteva digerire. In Italia ci volle l'intuito di un grande dirigente come Maurizio Alagna a segnarne il destino di successo. S'inventò mille trovate geniali tanto che, nel rapporto tra grandi città presenti sul territorio e le vendite di Smart, nessun mercato al mondo ha visto un successo paragonabile a quello italiano. A Roma, dove più che in qualsiasi altro posto le due posti tedesche sono finite nel traffico cittadino, la moda del parcheggio ortogonale rispetto al senso di marcia è diventata una regola. (Carlo Cavicchi)

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