Talent show

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Lo studio di un talent show

Citazioni sui talent show.

  • Credo che in questo momento sia un'opportunità di alto livello. Il talento, se c'è, viene fuori, ma non basta, secondo me bisogna avere chiaro in mente qual è il percorso, essere determinati. Poi il talent show porta ad avere un grande bacino di fan, più veloce del classico percorso dei cinque fan del locale che poi diventano 50, 500, 5.000... (Carolina Di Domenico)
  • I ragazzi vanno ai talent show, ai reality. Vogliono diventare famosi in tv, si divertono a stare lì a parlare e a pettinarsi. Soffrire e piangere perché sei stato eliminato? Ma dai, ridicolo. (Marvin Hagler)
  • I talent servono a creare basi perché i giovani artisti possano camminare, qualcuno correre ed altri volare. È un modo per avere un'immediata visibilità. Il punto è capire quando si è maturi per non buttar via un'occasione. Si intuisce subito il peso specifico di un cantante perché le sue sono parole necessarie ed è naturale rimanere ad ascoltarlo. (Cheope)
  • In Italia, per ragioni economiche, il talent diventa una sorta di lungo reality, con serate interminabili, liti continue, giudici che rubano spazio ai concorrenti. [...] Il talent italiano crea ascolto ma non scrittura. (Aldo Grasso)
  • Negli ultimi 30 anni la tv generalista ha «inventato» tre grandi generi: il talk show, il reality, il talent show: intimamente legati tra loro, sia pure con caratteristiche differenti. Il talk è servito soprattutto per dare voce a chi aveva difficoltà ad apparire in tv e a traghettare la famosa «gente» da un ruolo passivo a uno più attivo; il reality è il post-moderno di massa, l'assoluta indistinzione tra tv e realtà, «tra realtà bruta e realtà formatizzata» (Walter Siti); da una costola del reality è nato il talent, che paradossalmente ha il compito di riportare la professionalità in tv, dopo anni in cui sono salite alla ribalta molte persone «senza mestiere», al più fenomeni da baraccone. Il talent show, la cui forma iniziale risalirebbe alle gare nei college, ha avuto la sua consacrazione al cinema con Fame (Saranno famosi, 1980), storia di alcuni studenti della High School of Performing Art di New York che, a sua volta, ha dato origine alla omonima serie tv (1982), la vera matrice di tutti i format del genere: American Idol, Pop Idol, The X Factor, Popstars, Operación Triunfo, Amici, X Factor, Ti lascio una canzone, ecc. (Aldo Grasso)
  • Non partecipo ai talent show. Non mi piacciono. Non credo siano giusti per gli artisti. Tolgono credibilità. (Simon Le Bon)
  • Per fare un discorso ampio sul rapporto tra case discografiche e talent show. Premesso che non ce l'ho con i talent anche se quando mi hanno chiamato a "X Factor" e per "The Voice" volevano facessi il giudice e non per cantare. Non me la sento di giudicare ho pure proposto diverse soluzioni per interagire coi ragazzi, tutte respinte. Tornando al discorso di prima, Scanu ha vinto Sanremo e in un anno ha raggiunto il successo per poi finire schiacciato per terra senza più l'apporto dei discografici. Questi ultimi abbracciano i ragazzi che vengono dai talent come fossero fonte di ricchezza per poi sparire. Dunque Scanu non dovrebbe incazzarsi con me ma anzi lo incito a incazzarsi coi suoi discografici, svincolarsi e fare la musica libera che vuole. (Fabri Fibra)

Caparezza[modifica]

  • Al primo posto nella classifica | digitale che tu ci creda o meno c'è | solo chi vince i talent | ed io non so cantare, già, ma soprattutto non so | piangere in pubblico per bucare lo schermo.
  • La musica non è una gara. Per questo sono contro i talent.
  • Più che "saranno famosi?" dobbiamo chiederci "saranno capaci?". In questi programmi televisivi la prima cosa che noto è che il talento non conta: per l'audience si vanno a cercare pianti, litigi e storie d'amore. Nei partecipanti manca la creatività: la bella voce da sola non è creatività.

Voci correlate[modifica]

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