Telemaco Signorini

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Signorini: Pascoli a Castiglioncello (1861)

Telemaco Signorini (1835 – 1901), pittore e incisore italiano.

Citazioni su Telemaco Signorini[modifica]

  • Il Signorini è nell'arte una personalità, e la sua personalità consiste nell'essere stato uno dei primi ad insorgere contro la vecchia arte, e uno degli avversarî più dichiarati e più efficaci contro il religioso rispetto per i capi lavori rappresentanti il convenzionalismo estetico, o il culto della forma per la forma. (Adriano Cecioni)
  • Il Signorini non fa col pennello della rettorica; non pensa, quando si trova di faccia a un motivo, se piacerà o non piacerà; il motivo gli ha fatto impressione ed egli lo eseguisce, senza pensare ad altro, nonostante l'esempio della poca o niuna vendita per dato e fatto del soggetto. E nel subire questa forza che è in lui, si riconosce la struttura dell'artista moderno. È realista per sentimento più di quello che egli stesso non creda; la prova di ciò è il suo entusiasmo per la realtà pura e semplice, e il suo sdegno per le cose accomodate a fine di piacere altrui. Non è il lato romantico della natura che gli piace, ma quello storico, non tanto considerato dal punto di vista filosofico, quanto subordinato al suo proprio modo di sentire. (Adriano Cecioni)
  • Il Signorini fu poeta quanto pittore, anzi direi che fu il pittore poeta od il poeta pittore, che in lui l'arte e la poesia eran fuse in un unico sentimento: rendere in un qualsiasi modo quel bisogno irresistibile dell'anima di raccontare al mondo le sensazioni buone o dolorose.
    Era figlio dell'arte, suo padre era pittore, un suo fratello, morto giovane, lo era pure; [...].
    Però Telemaco Signorini, non aveva per la pittura quella passione sfrenata che quasi come un obbligo, vogliamo ritrovare in tutti coloro che sono riusciti ad alzare la testa un po' al di sopra della moltitudine; egli fece il pittore per contentare il padre, che amava molto, ma forse la letteratura lo attirava, ed anche lo attirava il bisogno di correre pel mondo, vago di spaziare lo sguardo su nuovi orizzonti. (Anna Franchi)
  • Però, il Signorini, non era il vero ribelle, che si lascia trascinare da un irresistibile entusiasmo; egli era logico e ragionava; infatti lo vediamo trasformarsi continuamente, e in tutti i suoi quadri si potrebbe ritrovare quell'acuto esame critico, che era un bisogno dell'anima sua e che qualche volta distruggeva l'efficacia dell'effetto. (Anna Franchi)

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