Tirteo

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Gustave Moreau, "Tyrtée"

Tirteo (VII secolo a.C.), poeta greco antico.

Esortazione al coraggio[modifica]

Incipit[modifica]

Τεθνάμαι γὰρ καλὸν ἐνὶ προμάχοισι πεσόντα ἄνδρ' ἀγαθόν, περὶ ᾗ πατρίδι μαρνάμενον.

Fruttero & Lucentini[modifica]

È bello per il valoroso morire in prima fila, combattendo per la patria. Non c'è sorte più miseranda, invece, che dover abbandonare la propria città e i propri fertili campi per andarsene ramingo e mendicante con la cara madre e il vecchio padre, con la moglie e i piccoli figli.[1]

Pontani[modifica]

Giacere morto è bello, quando un prode lotta per la sua patria e cade in prima fila.

Citazioni[modifica]

  • È un bene comune per la città e tutto il popolo chi resta saldamente attestato in prima fila.

Citazioni su Tirteo[modifica]

  • È capace di infiammare il cuore dei giovani. (anonimo spartano)
  • In quella stessa Sparta dove i generali di armata che non avevan un marziale portamento, erano relegati nella sfilata corale agii ultimi posti, lo sciancato poeta Tirteo anima col verso, assai meglio di un bel generale, gli Spartani alla vittoria. (Vittorio Spinazzola)

Note[modifica]

  1. Dalle Elegie, "Frammento n. 10", citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993.

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