Torre del Greco

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Torre del Greco

Citazioni su Torre del Greco e i suoi abitanti.

  • [Il porto di Torre del Greco] Come amo questi piccoli porti ai piedi del Vesuvio!
    Fra basse rocce di basalto una piccola spiaggia nera e sassosa; si sale su reti ammucchiate, fra tante barche corte dalla robusta costruzione che ficcano curiose la punta sulle soglie oppure, voltate dall'altra parte fra le pietre che limitano la spiaggia. In un angolo, del tutto ricoperto di stoppa, uno snello yacht di lusso, proprietà di una villa vuota da anni, accanto una barca più grande in costruzione: intere stirpi di pescatori dalla figura tozza, muti, l'uno accanto all'altro che lenti camminano lungo le reti, tutti a piedi nudi, con i calzoni rimboccati fino in alto, per lo più vestiti di blu con in testa un azzardoso berretto a visiera. Protette dal molo, sfiorandosi piano, sono ferme alla rada tranquille alcune navi da trasporto che una volta erano variopinte, cariche sino a sprofondare di tufo e di terra pozzolana, su cui la gente di mare con infinita calma si prepara la cena. Il mare chiaro, un po' pigro, un po' minaccioso sale e ridiscende dalle rocce di basalto, lisce e scavate dai piedi nudi dei pescatori che vi sono saliti per millenni. (Felix Hartlaub)
  • Da queste onde tranquille, | che sì pura del ciel rendon l'imago | e in ampio giro d'isole e di ville | ridono in vista di sereno lago; || e da questo infocato | monte che tuona vaporando, e pare | mal volentieri sul confin locato | de l'inimico armonioso Mare || una voce profonda | vien per la notte a l'anima solinga, | quando più l'aura mormora a la sponda, | e i brevi sonni al pescator lusinga, || e lungo il curvo lito, | ogni altra voce, lontanando, tacque, | e per l'etra lucente ed infinito | passa la tarda luna alta su l'acque! || T'intendo, eco verace | de l'eterna parola, onde, le avverse | forze composte in ammiranda pace, | la beltà varia del creato emerse! || E l'alma canta, ed osa | mescer le note de' concenti umani | a la santa armonia che senza posa | vien dal fondo de' mari e de' vulcani! (Nicola Sole)
  • Delineato dai contorni della lava del Vesuvio, il porto di Torre del Greco sembra voler fare da specchio a case, strade e persone. La misteriosa mano della natura lo ha sistemato ai piedi dell'antica Turris Octava, dove l'acqua salata bagna una costa ridisegnata da secoli di sbalzi orografici. Per chi viene dal mare è la porta d'ingresso nell'universo vesuviano. Per chi arriva dall'alto è la finis terrae. Alfa e omega d'un territorio ricco di storia e di eventi geofisici. Ma anche di straordinarie vicende umane, che lungo il fluire dei tempi proprio qui si sono condensate, nello spazio di mare attrezzato alla fine dell'800 per fissare in un semicerchio liquido il destino marittimo d'una popolazione. (Mimmo Liguoro)
  • La strada ferrata corre a tre passi dal mare, quasi allo stesso livello. Ecco apparire un porto, striato dagli alberi neri delle navi, poi un molo, un piccolo forte mezzo rovinato, che getta un po' d'ombra e i cui angoli enormi ancora in piedi spiccano nella luce diffusa. Intorno, case quadrate, tutte grige e come bruciate, s'ammucchiano a guisa di testuggini sotto un tetto rotondo che fa loro da carapace. È Torre del Greco, che si difende contro i terremoti e contro la pioggia di cenere che lancerà il Vesuvio. (Hippolyte Taine)

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