Virginie Ancelot

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Virginie Ancelot

Marguerite-Louise Virginie Ancelot nata Chardon (1792 – 1875), scrittrice, drammaturga, pittrice e memorialista francese.

La figlia dell'avvocato[modifica]

  • Fino i poeti e gli innamorati che una volta si pascevano di sospiri, oggidì siedono a mense; sì, anche il genio e l'amore ora mangiano a crepapelle; [...]. (Duvernay: atto I, scena II; pp. 9-10)
  • [...] i figli allevati nella prima loro età con troppo rigore, commettono poi molte bestialità, quando sono liberi; [...]. (Duvernay: atto I, scena II; p. 11)
  • Perché a' nostri giorni si fa tutto con parole, fin anche la guerra; [...]. (Duvernay: atto I, scena II; p. 13)
  • [...] noi altre povere donne che viviamo contando i giorni, abbiam bisogno di allegria per sostenere il nostro coraggio... (Madame Durand: atto I, scena IV; p. 19)
  • Di che temi? Il timore è proprio dei fanciulli, ma un uomo... (il Barone: atto I, scena VI; p. 27)
  • Ma sì, la gioventù crede che i padri siano venuti al mondo all'età già di sessant'anni... Oibò! Siamo stati giovani anche noi... (il Barone: atto I, scena VI; p. 28)

Bibliografia[modifica]

  • Virginie Ancelot, La figlia dell'avvocato (Clémence, ou, la fille de l'avocat : comédie en deux actes, mêlée de couplets), traduzione di Carlo Bridi, da Placido Maria Visaj, Milano, 1841.

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